Canova

Adagiata sul crinale che divide le valli dell’Aulella e del Bardine, la frazione di Canova regala vedute ampie e un’atmosfera sospesa nel tempo. Si raggiunge con una strada che si stacca dalla statale del Cerreto, tra Pallerone e Serricciolo, e già l’arrivo trasmette la sensazione di entrare in un luogo raccolto e autentico.

Un tempo parte della Comunità di Pallerone, all’interno del feudo di Olivola, Canova conquistò col tempo la propria autonomia civile e religiosa. La memoria del paese è segnata anche da momenti drammatici: nel 1944 subì una delle prime rappresaglie nazifasciste contro la popolazione civile, e oggi la piazza principale è dedicata alle vittime, monito e ricordo perenne.

La chiesa di San Giacomo

Il cuore spirituale di Canova è la chiesa di San Giacomo, menzionata già nel 1192 in un documento di papa Celestino III. Alcune fonti la collegano alla presenza di un monastero, ma la parola “monasterium” nelle antiche carte può avere significati diversi. Più probabile, data l’intitolazione a San Giacomo, è che il luogo fosse un punto di sosta per i pellegrini in cammino verso Santiago di Compostela. Questa suggestione avvicina Canova alle grandi vie della spiritualità medievale, dando al borgo un fascino che va oltre la sua dimensione locale.

Oggi Canova si presenta come un piccolo paese che unisce la forza della memoria, il valore della tradizione e l’incanto dei suoi paesaggi collinari.